
Il satellite Prisma, testato in un simulatore spaziale ACS, per l’emergenza terremoto in Turchia
Il satellite dell’Agenzia Spaziale Italiana, testato in un simulatore spaziale ACS, in aiuto ai soccorritori per l’emergenza terremoto in Turchia e Siria.
Grazie all’avanzata strumentazione elettro-ottica iperspettrale, il satellite Prisma, testato in una camera termovuoto ACS denominata “GALILEO Large Thermal Vacuum Chamber”, acquisisce immagini della superficie terrestre ed è in grado di restituire informazioni sulla composizione chimico-fisica degli oggetti presenti nella scena osservata: la speciale fotocamera è infatti in grado di catturare immagini in varie lunghezze d’onda, dal visibile all'infrarosso.
La sofisticata apparecchiatura è anche in grado di resistere alle condizioni estreme dello spazio, come è possibile approfondire nel nostro case history.
Le immagini satellitari di Prisma costituiscono un aiuto prezioso nella gestione dell’emergenza del violento terremoto che il 6 febbraio scorso ha colpito la zona della Turchia sudorientale al confine con la Siria, una scossa di magnitudo 7.8 che ha provocato oltre 41mila morti.
Tramite le acquisizioni di Prisma e degli altri satelliti impiegati nell’osservazione della Terra è possibile valutare con rapidità l’estensione e la severità dei danni, agevolando il compito dei soccorritori.
L’immagine di Prisma rilasciata dall’Asi mostra l’acquisizione sulla città di Adana avvenuta la mattina dell’8 febbraio, due giorni dopo il catastrofico evento. A sinistra, un’elaborazione RGB; a destra un’immagine pancromatica, in cui è visibile la Moschea centrale Sabancı. Nei prossimi giorni sono previste altre acquisizioni, vicine alla zona dell’epicentro.